HR 2.0 e Social Business, il patrimonio delle risorse relazionali
In questo blog ho più volte sottolineato il fatto che le social technologies che sono abitualmente utilizzate dalle persone non solo native digitali, rimangono bloccate, in gran parte, sui cancelli delle aziende (leggi firewall ICT). I motivi di sicurezza e di tipo tecnologico sono secondari rispetto alle problematiche di tipo organizzativo e di ritardo di un management che si è formato sul modello compiti/controllo.
Queste social technologies “seguono” gli utenti aziendali con i loro smartphone molte volte clandestini per molte delle policy aziendali. Non siamo arrivati (salvo rare eccezioni) in una situazione di mass collaboration che sarebbe abilitata dai seguenti aspetti:
- le intranet aziendali evolute, che abilitano le reti sociali interne in community aziendali
- le aree di sviluppo di queste community: innovazione di processo, gestione della conoscenza-comunicazione interna, comportamenti organizzativi (apertura o meno verso l’esterno, leadership, ecc.)
- le social technologies e gli strumenti che consentono la riduzione del diaframma interno/esterno all’azienda in un contesto in cui la postazione di lavoro del knowledge worker diventa più fluida e non solo in termini di spazio ma anche di tempo.
Riporto qui di seguito una presentazione che illustra, seppur sinteticamente, le opportunità e le possibilità derivanti dall’intrecci della gestione delle risorse umane (Direzione HR) e le social technologies, che in questo blog fanno riferimento al social business.
Ogni ulteriore approfondimento lo rinvio alla presentazione qui sotto riportata.